Approccio capacitante: ossigeno per la mente ai tempi del Covid

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30 ott Approccio capacitante: ossigeno per la mente ai tempi del Covid

Esiste uno strumento comunicativo, da tempo adottato nella nostra RSA, che consente di contrastare il decadimento cognitivo degli ospiti e che assume una particolare rilevanza in quest’epoca di emergenza pandemica.

È l’approccio capacitante, sviluppato nei primi anni duemila dal dott. Pietro Vigorelli, medico, psicoterapeuta ad indirizzo conversazionale, consulente di formazione per le RSA e cofondatore del Gruppo Anchise. È lo stesso dott. Vigorelli a spiegare di cosa si tratta: “È un modo di relazionarsi con gli anziani che vivono nelle case di riposo e che mette al centro dell’attenzione le parole, anche quando l’anziano parla male a causa di deficit cognitivi. Sono infatti convinto che l’anziano che viene stimolato a parlare e viene ascoltato riesca a vivere meglio rispetto ad un anziano che parla poco e che di conseguenza si isola”.

Anche perché, dottore, sta velocemente cambiando il quadro delle caratteristiche degli anziani ospiti nelle case di riposo…

“In Italia i nuovi ricoveri, che riguardano un’età media di 84 anni, registrano un grandissimo aumento di persone molto malate, non più autosufficienti e con deficiti cognitivi. È questa ormai la regola e quindi bisogna attrezzarsi”.

Come si fa?

“Quando un operatore si rende conto che parlare con un anziano è difficile tende a non parlare più e di conseguenza la stessa cosa accade all’anziano. Va benissimo affidarsi alla comunicazione non verbale, ma quella verbale ha un valore inestimabile. Bisogna parlare con l’ospite anche se siamo di fronte ad una demenza e ascoltarlo con attenzione, coscienti che nelle parole malate si manifesta non solo il suo io malato, ma anche il suo io sano. È questo che insegniamo nei nostri corsi e che ha appreso anche il personale dell’Ipab di Chiampo”.

Quale può essere il legame tra approccio capacitante e la gestione degli ospiti in questa emergenza Covid?

“Il dramma di questo tempo è che i nuovi ricoveri devono osservare 15 giorni di isolamento all’interno della struttura. È una situazione terribile, perché in queste due settimane tendono a perdere la residua capacità motoria e a veder aggravarsi il disorientamento a causa della solitudine. Bisogna quindi fare il massimo sforzo per tenere vivi i contatti, attraverso ad esempio le videochiamate con i famigliari, e per tener viva la parola, attraverso almeno 10 minuti al giorno di conversazione dedicata con un operatore. Solo in questo modo riusciremo a trasformare la quarantena da una vera tortura ad una sofferenza passeggera”.

Approfondimenti sull’approccio capacitante sono disponibili su www.approcciocapacitante.it.

L’approccio capacitante al Centro Servizi Assistenziali “S. Antonio”

Nel nostro Centro Servizi l’approccio capacitante è già realtà, grazie al progetto di formazione “L’Approccio capacitante nella cura degli anziani fragili, in particolare quelli smemorati e disorientati”, elaborato proprio con la consulenza del dott Vigorelli. La diffusione del metodo segue il principio della formazione a cascata e ha previsto un percorso in varie fasi.

La prima si è concretizzata in quattro incontri di formazione interna a novembre-dicembre 2018, condotti dalla psicologa e dalla logopedista, rivolti ad operatori ed infermieri di un reparto selezionato. Successivamente, nel 2019, la formazione è stata allargata a tutto il personale della struttura, con un percorso formativo di tre incontri mensili condotto dal dott. Serenthà. Sempre nel 2019, sono stati coinvolti anche i familiari, che hanno potuto conoscere il dott. Vigorelli in un incontro aperto a tutta la cittadinanza.

Il cammino di formazione è proseguito fino a febbraio 2020 con una nuova fase di formazione per operatori interni, condotta sempre dalla psicologa e dalla logopedista. Le fasi successive in presenza (un nuovo corso per il personale non ancora formato e un nuovo incontro per la cittadinanza) si sono purtroppo fermate per l’emergenza coronavirus, che non ha però interrotto il percorso di approfondimento su questo tema. Attualmente, infatti, psicologa e logopedista stanno frequentando online il corso del dott. Vigorelli per conduttori di gruppi di caregiver-familiari. Senza ovviamente dimenticare l’aspetto più importante, ossia i quotidiani colloqui con gli ospiti secondo l’approccio capacitante e la contestuale supervisione di tutti gli operatori.