Logopedia, un aiuto oltre al linguaggio

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15 giu Logopedia, un aiuto oltre al linguaggio

Il 45% di ospiti con problemi di disfagia e numerosi ospiti con problemi uditivi. Disturbi che spesso sono correlati a situazioni di elevata gravità e complessità sotto l’aspetto clinico. È la fotografia di una parte degli anziani che risiedono nella nostra struttura e che, senza l’aiuto di figure professionali specialistiche, vivrebbero con un disagio ancora più elevato le ultime fasi della loro vita.

Una di queste figure è la logopedista che, come invece si potrebbe pensare, non si occupa solo della cura dei disturbi del linguaggio. Lo spiega Federica Cornale, che nella nostra Ipab ricopre questo ruolo dal 2001: “Partiamo sicuramente dal promuovere e preservare una comunicazione efficace e possibile, valutando all’ingresso le abilità comunicativo-linguistiche e occupandoci della riabilitazione logopedica in caso di disturbi ad esempio post ictus, ma c’è molto di più. La logopedista, ad esempio, ha la completa presa in carico del paziente con disfagia, occupandosi, assieme alla nutrizionista, delle delicate  scelte sulla consistenza della dieta più adeguata ad ogni singolo caso. Si occupa poi della manutenzione e dei controlli delle protesi dentarie e della salute del cavo orale, nonché degli screening, in collaborazione con l’audioprotesista, delle abilità uditive dei nostri ospiti. In questo caso valutiamo l’opportunità di  ricorrere a protesi acustiche (non è sempre facile per un anziano accettarle) e ci occupiamo della loro manutenzione”.

Tutto questo in stretta collaborazione con le altre figure professionali presenti all’interno della struttura: “Facciamo riunioni periodiche di equipe per discutere dei singoli pazienti e predisporre un piano assistenziale individualizzato”

E poi c’è il tema della formazione che, spiega Federica Cornale, “deve per forza di cose essere continua, in particolare sulla comunicazione e la deglutizione. È ciò che proponiamo periodicamente ai nostri colleghi che sono in stretto contatto con gli ospiti. Ad esempio, per quel che riguarda la comunicazione, da tempo qui all’Ipab abbiamo adottato il metodo dell’ApproccioCapacitante®, che consente di favorire il dialogo con le persone affette da disturbi del linguaggio e da demenza. E i risultati si vedono”.

Ma come è cambiata la fotografia degli anziani in questi 20 anni di attività? “Sono stati fatti enormi  progressi nel campo della cura e dell’assistenza – spiega la logopedista –, ma al contempo, a causa dell’allungamento dell’età media, vediamo sempre di più anziani con quadri patologici molto complessi che richiedono competenze professionali sempre più elevate. Si arriva al punto che non sono più gestibili a casa e, quindi, devono ricorrere alle strutture come la nostra, dove ci impegniamo ogni giorno per garantire loro la migliore qualità della vita possibile”.